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La crociera
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La crociera
Prendo spunto dalla presentazione di "Campione svizzero" .
Non so se anche io ho capito o meno, so che dopo decenni di regate lunghe, brevi, a volte lunghissime in giro per i mari e dopo aver fatto della velocità in barca il mio mestiere, adesso concepisco l'andar per mare anche in modo diverso, senza filetti, senza urla , senza buoni o scarsi, senza sbarcare le cerate per risparmiare peso, o fare saune per rientrare nel peso massimo del certificato di stazza. Godendo il mare, non usandolo.
Per questo mi piace postare un brano tratto dal libro "Yachting" del 1948 dell' indimenticato ed indimenticabile
Cap. Black,al secolo Bruno Veronese l'unico (insieme ad Artù Chiggiato) che Carlo Sciarrelli annoverasse come suo
"maestro". Brano fuori dal tempo, scritto da un vero signore, a cui ho avuto l'onore di stringere la mano.
_______________________________________________________________________
I grandi Esponenti della vela (con l'E maiuscolo), gli yachtsman, i "puri"dele regate, quelli che hanno corso a
Genova, a cannes, a Cowes, a Kiel, a Shaandam, nel Long Island Sound, ed in tanti altri bei posti; quelli che
comprano quattro giuochi di vele all'anno per la loro barca e cambiano poi questa ogni due anni perchè nel
frattempo è stata superata, arriceranno il naso e vi diranno che la crociera è un sintomo di vecchiaia, e che un
uomo deve essere naturalmente pigro per godersi un tal genere di vita.
Essi, dal loro punto di vista, hanno ragione, ma la regata è una cosa seria, una lotta che deve essere condotta
con metodo, senza distrazioni, con larghezza di mezzi e senza quartiere, per riscuotere il successo, il che
costituisce una forma di riposo mentaleper certe persone, mentre ve ne sono delle altre a cui piace, sempre o di
tanto in tanto, passare in ozio sul mare una bella giornata d'estate.
Tutto dipende dalle circostanze e c'è posto per i sostenitori delle due teorie, senza che abbiano ad
accapigliarsi.
Il maggior fascino della crociera, breve o lunga che sia, sta nel fatto che essa permette di andarsene fuori
dalla solita vita, visitare nuovi ed inconsueti luoghi, oppure essere interamente indipendenti dalle attrattive
della terra, e passare giorni o settimanelontani da tutto e da tutti.
Per chi ha del tempo a disposizione la crociera dovrebbe svolgersi secondo il capriccio e non essere predisposta;
dovrebbe anche essere compiuta interamente a vela, giacchè lelemento di incertezza apportato dal vento
costituisce una ulteriore attrattiva. Perchè la crociera a vela dovrebbe dar salute con la ricreazione dello
spirito, con la dimenticanza della solita vita e del rumore di tutti i giorni.
Quando viene il cattivo tempo, se si ha voglia, si prendono terzaroli, e, con la vecchia ma valente barca
sbandata e beccheggiante, il trincarino sott'acqua, e gli occhi che bruciano per il salino degli spruzzi, si
continua bravamente a battersi contro il vento ed il mare fino alla meta prefissa; ma quando non se ne ha voglia,
si vira in poppa e, con le scotte allascate, si corre via in filo sulla groppa delle onde, fino al porto di
rifugio più prossimo sottovento.
Nelle notti di ottobre fredde e tempestose, quando il vento fischia nelle sartie, e la pioggia scroscia sul tetto
della cabina, si sta a ridosso abbasso, asciutti e al caldo presso la cucinetta, con un buon libro sulle
ginocchia, od inseguendo indolentemente con l'occhio il fumo della pipa.
Ma poi vengono le giornate estive di bel tempo, quando, con tutte le vele a riva, ed il mare appena increspato da
una brezza leggera, si randeggia una riva sconosciuta, osservandone con curiossità le piante, le rocce, le case,
curvandosi ogni tanto fuori bordo a guardare la misteriosa profondità azzurra da cui sale talvolta l'ombra grigia
di un pesce, mentre i compagni se ne stanno sdraiati in coperta a dormire od a guardare il cielo, pensando a
nulla. Non vi è rumore di traffico cittadino qui. Quando la sera si avvicina, ci si infila in qualche calanca
tranquilla, si da fondo e si fa la tenda. Quindi un tuffo in mare per una nuotata rinfrescante e poi subito a
bordo, il pranzo, magari con una saporita caponata di galletta o col pesce pescato in giornata. Si fa una
fumatina in coperta; a volte c'è qualcuno che suona l'armonica, ma , dopo un pò tutti sono in cucetta e la barca
pensa a se stessa, lievemente illuminata dal tenue chiarore della lampada oscillante dallo straglio.
La mattina bisogna essere in piedi presto ed in coperta con l'aurora, in calzoni corti od in costume da bagno,
per redazzare la vernice della tuga ed i fianchi dello scafo con la rugiada depositatasi durante la notte, prima
che ssa evapori col nuovo sole. Tutto è ancora tranquillo : non si sente che lo sciacquìo leggero dell'acqua a
prua ed a poppa e l'intermittente "Top-Top" delle barche pescherecce che escono a frotte verso il mare aperto.
Quindi dal boccaporto di prua si comincia a sentire l'aroma del caffè appena fatto e la vita del giorno
incomincia.
E c'è anche la navigazione di notte.
Una luna piena ed un venticello leggero da terra: la barca che sbanda ogni tanto, aumentando la velocità, come lo
mostra anche il gorgoglio dell'acqua sotto alla poppa, quando passa davanti allo sbocco di una vallata, da cui il
vento esce più fresco.Una conversazione a bassa voce nel pozzetto presso la barra del timone. L'orologio
consultato ogni tanto alla lieve luce della chiesuola. Qualcuno in coperta, raggomitolato in un mantello, che
dorme saporitamente.
Si cambia la guardia: la tazza di caffè caldo a mezzanotte, e la luna che, adagio adagio, declina verso ponente.
Ombre indecise verso terra, e , qualche volta, il passaggio di un piroscafo da passeggeri, scintillante di luci,
da cui arrivano ad intervalli sprazzi di musica. In lontananza il fascio di luce periodico di qualche faro da
terra. Intorno il silenzio, rotto soltanto dal tuffo occasionale di un pesce e dalla sublime armonia del vento
notturno che accarezzo il flutto capriccioso.
La luce aumenta, ed i primi segni di vita vengono dal basso: un pentolino che urta contro lo spigolo della
cucina, quindi di nuovo l'odore del caffè fresco.
E' il momento della consegna del testimone alla guardia montante del mattino, ed è anche bello andarsene abbasso
a riposare. Sappiamo però che sarà per poco tempo, perchè chi mai vorrebbe perdere una così bella mattinata, e
non godersi una brezza tanto propizia?
La crociera è così.
Cap Black
Non so se anche io ho capito o meno, so che dopo decenni di regate lunghe, brevi, a volte lunghissime in giro per i mari e dopo aver fatto della velocità in barca il mio mestiere, adesso concepisco l'andar per mare anche in modo diverso, senza filetti, senza urla , senza buoni o scarsi, senza sbarcare le cerate per risparmiare peso, o fare saune per rientrare nel peso massimo del certificato di stazza. Godendo il mare, non usandolo.
Per questo mi piace postare un brano tratto dal libro "Yachting" del 1948 dell' indimenticato ed indimenticabile
Cap. Black,al secolo Bruno Veronese l'unico (insieme ad Artù Chiggiato) che Carlo Sciarrelli annoverasse come suo
"maestro". Brano fuori dal tempo, scritto da un vero signore, a cui ho avuto l'onore di stringere la mano.
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I grandi Esponenti della vela (con l'E maiuscolo), gli yachtsman, i "puri"dele regate, quelli che hanno corso a
Genova, a cannes, a Cowes, a Kiel, a Shaandam, nel Long Island Sound, ed in tanti altri bei posti; quelli che
comprano quattro giuochi di vele all'anno per la loro barca e cambiano poi questa ogni due anni perchè nel
frattempo è stata superata, arriceranno il naso e vi diranno che la crociera è un sintomo di vecchiaia, e che un
uomo deve essere naturalmente pigro per godersi un tal genere di vita.
Essi, dal loro punto di vista, hanno ragione, ma la regata è una cosa seria, una lotta che deve essere condotta
con metodo, senza distrazioni, con larghezza di mezzi e senza quartiere, per riscuotere il successo, il che
costituisce una forma di riposo mentaleper certe persone, mentre ve ne sono delle altre a cui piace, sempre o di
tanto in tanto, passare in ozio sul mare una bella giornata d'estate.
Tutto dipende dalle circostanze e c'è posto per i sostenitori delle due teorie, senza che abbiano ad
accapigliarsi.
Il maggior fascino della crociera, breve o lunga che sia, sta nel fatto che essa permette di andarsene fuori
dalla solita vita, visitare nuovi ed inconsueti luoghi, oppure essere interamente indipendenti dalle attrattive
della terra, e passare giorni o settimanelontani da tutto e da tutti.
Per chi ha del tempo a disposizione la crociera dovrebbe svolgersi secondo il capriccio e non essere predisposta;
dovrebbe anche essere compiuta interamente a vela, giacchè lelemento di incertezza apportato dal vento
costituisce una ulteriore attrattiva. Perchè la crociera a vela dovrebbe dar salute con la ricreazione dello
spirito, con la dimenticanza della solita vita e del rumore di tutti i giorni.
Quando viene il cattivo tempo, se si ha voglia, si prendono terzaroli, e, con la vecchia ma valente barca
sbandata e beccheggiante, il trincarino sott'acqua, e gli occhi che bruciano per il salino degli spruzzi, si
continua bravamente a battersi contro il vento ed il mare fino alla meta prefissa; ma quando non se ne ha voglia,
si vira in poppa e, con le scotte allascate, si corre via in filo sulla groppa delle onde, fino al porto di
rifugio più prossimo sottovento.
Nelle notti di ottobre fredde e tempestose, quando il vento fischia nelle sartie, e la pioggia scroscia sul tetto
della cabina, si sta a ridosso abbasso, asciutti e al caldo presso la cucinetta, con un buon libro sulle
ginocchia, od inseguendo indolentemente con l'occhio il fumo della pipa.
Ma poi vengono le giornate estive di bel tempo, quando, con tutte le vele a riva, ed il mare appena increspato da
una brezza leggera, si randeggia una riva sconosciuta, osservandone con curiossità le piante, le rocce, le case,
curvandosi ogni tanto fuori bordo a guardare la misteriosa profondità azzurra da cui sale talvolta l'ombra grigia
di un pesce, mentre i compagni se ne stanno sdraiati in coperta a dormire od a guardare il cielo, pensando a
nulla. Non vi è rumore di traffico cittadino qui. Quando la sera si avvicina, ci si infila in qualche calanca
tranquilla, si da fondo e si fa la tenda. Quindi un tuffo in mare per una nuotata rinfrescante e poi subito a
bordo, il pranzo, magari con una saporita caponata di galletta o col pesce pescato in giornata. Si fa una
fumatina in coperta; a volte c'è qualcuno che suona l'armonica, ma , dopo un pò tutti sono in cucetta e la barca
pensa a se stessa, lievemente illuminata dal tenue chiarore della lampada oscillante dallo straglio.
La mattina bisogna essere in piedi presto ed in coperta con l'aurora, in calzoni corti od in costume da bagno,
per redazzare la vernice della tuga ed i fianchi dello scafo con la rugiada depositatasi durante la notte, prima
che ssa evapori col nuovo sole. Tutto è ancora tranquillo : non si sente che lo sciacquìo leggero dell'acqua a
prua ed a poppa e l'intermittente "Top-Top" delle barche pescherecce che escono a frotte verso il mare aperto.
Quindi dal boccaporto di prua si comincia a sentire l'aroma del caffè appena fatto e la vita del giorno
incomincia.
E c'è anche la navigazione di notte.
Una luna piena ed un venticello leggero da terra: la barca che sbanda ogni tanto, aumentando la velocità, come lo
mostra anche il gorgoglio dell'acqua sotto alla poppa, quando passa davanti allo sbocco di una vallata, da cui il
vento esce più fresco.Una conversazione a bassa voce nel pozzetto presso la barra del timone. L'orologio
consultato ogni tanto alla lieve luce della chiesuola. Qualcuno in coperta, raggomitolato in un mantello, che
dorme saporitamente.
Si cambia la guardia: la tazza di caffè caldo a mezzanotte, e la luna che, adagio adagio, declina verso ponente.
Ombre indecise verso terra, e , qualche volta, il passaggio di un piroscafo da passeggeri, scintillante di luci,
da cui arrivano ad intervalli sprazzi di musica. In lontananza il fascio di luce periodico di qualche faro da
terra. Intorno il silenzio, rotto soltanto dal tuffo occasionale di un pesce e dalla sublime armonia del vento
notturno che accarezzo il flutto capriccioso.
La luce aumenta, ed i primi segni di vita vengono dal basso: un pentolino che urta contro lo spigolo della
cucina, quindi di nuovo l'odore del caffè fresco.
E' il momento della consegna del testimone alla guardia montante del mattino, ed è anche bello andarsene abbasso
a riposare. Sappiamo però che sarà per poco tempo, perchè chi mai vorrebbe perdere una così bella mattinata, e
non godersi una brezza tanto propizia?
La crociera è così.
Cap Black
Torsolo- SLOWSAIL FRIEND
- Messaggi : 168
Data d'iscrizione : 10.04.11
Età : 57
Località : Ancona
Re: La crociera
E non solo il vino Zingaro.....non solo il vino....
Torsolo- SLOWSAIL FRIEND
- Messaggi : 168
Data d'iscrizione : 10.04.11
Età : 57
Località : Ancona
Re: La crociera
L'alba................. è magia esserci in quel momento............e in + è anche il momento migliore per pescare alla traina!!!!!!!!!!!!
bifrak- Admin
- Messaggi : 2531
Data d'iscrizione : 14.03.10
Età : 68
Località : Lugo e Marina di Ravenna
Re: La crociera
.....questo è ovvio..............Torsolo ha scritto:E non solo il vino Zingaro.....non solo il vino....
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